Come scegliere il maestro giusto? Un vero dilemma tra grandi pubblicità e reali capacità.
La scelta del Maestro giusto… un vero dilemma spesso non solo per chi vuole intraprendere un nuovo percorso musicale ma anche per le famiglie che affidano i loro piccoli nella mani di insegnanti dando loro totale fiducia.
Meglio una Scuola famosa o una anche più piccola con insegnanti egualmente preparati?
Meglio un grande nome oppure un Docente non cosi “popolare” ma che ci dia comunque fiducia sia sulle competenze che sull’atteggiamento pedagogico?
Una serie di domande a cui dare risposta non è facile ma ci proviamo.
LA MIA STORIA
Trovare il Maestro giusto non è stato anche per me cosa facile.
Diciamo che spesso mi sono trovata in un tunnel della dualità, ovvero il Maestro “più preparato” e il Maestro più dolce e comprensivo.
Inizio a suonare a poco più di 5 anni con una Maestra dolcissima che però essendo una cantante lirica aveva dei forti limiti per l’insegnamento del pianismo, se non per i primi rudimenti.
Entro in Conservatorio a 6 anni e mezzo e trovo il mio primo insegnante che essendo convinto io sia una “raccomandata del Direttore” mi dichiara guerra e, a una bimba cosi piccola, non è una cosa carina…
Ad un certo punto, decidendo di voler fare un percorso diverso, esco dal Conservatorio e studio con un Maestro meraviglioso dal gran cuore e di una grandissima umanità.
Mi rendo però conto nel tempo che non basta tutto questo perché io volevo fare la pianista di professione.
A questo punto inizio il mio percorso con due insegnanti (non parallelamente) una più preparata dell’altra dove acquisisco tantissimo a livello tecnico e per questo le ringrazierò sempre, anche se a livello umano come dire, erano abbastanza “aride”.
Finalmete al termine del mio percorso Accademico trovo il Maestro, quello con la Emme maiuscola, dove si fondono capacità professionali elevatissime, la giusta rigidità che si alterna ad una buona dose di umanità.
Si tratta di un pianista che non ha bisogno di troppe presentazioni ovvero Mario Delli Ponti.
ESSERE MAESTRO
Uno dei mestieri più difficili… quasi come essere genitore.
Io insegno da circa 35 anni ormai e vi dico che ogni giorno imparo sul “campo” e continuò incessantemente a studiare.
Ogni allievo è un caso a se quindi non esiste ne una didattica ne un approccio uguale per tutti.
Ci sono però degli elementi che trovo essenziali:
- non ci si improvvisa insegnanti
- non si deve per forza assecondare l’allievo
- si deve trasmettere passione, costanza e determinazione
Oggi più che mai è difficile essere insegnante perché spesso si viene messi in discussione ma quando il “giusto insegnante” trova “il giusto allievo” allora si è davvero sulla strada giusta.
ESSERE ALLIEVO
La prima cosa perché un rapporto tra allievo e insegnante funzioni è la STIMA.
Essere allievo non è assolutamente facile a volte perché ci possono essere conflitti caratteriali e punti di vista diversi.
In queste situazioni due sono le valutazioni da fare:
- in una scala di priorità valutare quanto il maestro ci possa dare a livello professionale;
- quanto il disagio emotivo sia incolmabile.
Ci sono però, secondo me, tre requisiti essenziali per essere il “giusto allievo”
- studio, studio e ancora studio
- rispetto
- umiltà in dosi massicce
LA DIFFERENZA TRA ARTISTA E DOCENTE
Mi sono trovata spesso davanti a questa diatriba.
Il grande Artista (quello di nome per capirci) e l’insegnante non famosissimo che però “crea” grandi Artisti.
Proprio Renata Tebaldi, famosissimo soprano, diceva che lei stessa non si sentiva insegnante perché le due cose non sempre vanno parallelamente.
Essere un insegnante è una “missione” e devi nascere con una grande attitudine, non solo alla parte pratica, ma anche a quella comunicativa.
Trasmettere il tuo sapere e le tue esperienze non è sempre così facile.
Arrivare nel giusto modo ai tuoi studenti è una vera e proprio Arte.
ELEMENTI FONDAMENTALI PER RICONOSCERE UN MAESTRO CHE “POTREBBE” ESSERE GIUSTO.
Come dire trovare gli elementi che garantiscano di aver trovato il Maestro giusto è un po’ come essere sicuri di sbancare al Casinò.
Ci sono però cinque suggerimenti che mi piace lasciarvi alla fine di questo mio articolo:
- non fatevi incantare dalle parole e dalle promesse;
- lasciate lavorare un insegnante senza “invadere troppo il campo” prima di “giudicarlo”;
- provate a volte a mettervi dall’altra parte… sia che siate voi gli allievi o i vostri figli;
- umanità e professionalità dovrebbero essere divise in modo equo;
- ricordatevi che non è possibile usare la parola “siamo sullo stesso piano”, perché come in tutti lavori esistono delle gerarchie che non servono per sentirsi “più fighi” ma semplicemente servono a far si che si possa andare lontano, aiutati dalla stima che si ripone in chi scegliamo come nostra guida artistica.
Spero davvero di esservi stata utile e non posso che non chiudere in musica lasciandovi alle note del Maestro dei Maestri .